Il Risk Appetite Framework che abbiamo messo a punto è stato progettato per mitigare i rischi, bilanciando gli obiettivi di sostenibilità con la crescita a lungo termine della nostra attività.

Nel corso del 2023 abbiamo proseguito nell’evoluzione del Framework al fine di rafforzare il nostro approccio alla gestione del rischio, con un’attenzione particolare ai rischi legati ai cambiamenti climatici e alle minacce informatiche, incorporando ulteriormente i fattori ESG e migliorando la trasparenza.

Gestione del rischio climatico

Riconosciamo i fattori di rischio climatico e ambientale come elementi cruciali per la salvaguardia dei portafogli e degli asset dei nostri clienti dai rischi legati al clima. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo integrando i fattori climatici e ambientali nei nostri processi e nelle procedure di gestione del rischio. Le attività della funzione Climate Risk comprendono l’identificazione, la misurazione e il monitoraggio di tali rischi, nonché l’implementazione di misure di mitigazione. Coinvolgiamo e supportiamo attivamente i clienti del segmento Corporate nella transizione verso un modello di business a basse emissioni di carbonio, sfruttando appieno le opportunità commerciali green. In aggiunta, puntiamo ad aiutare i nostri clienti a raggiungere una transizione equa, garantendo equità durante tutto il processo.

Identificazione del rischio

Il nostro processo annuale di identificazione del rischio è un Framework completo che individua in modo proattivo tutti i potenziali rischi in cui il Gruppo potrebbe imbattersi.

In linea con le otto aspettative dell’Autorità Bancaria Europea (EBA) e le nove aspettative della Banca Centrale Europea (BCE), il nostro processo di identificazione del rischio tratta le dimensioni del rischio ESG. Tali dimensioni vengono valutate sotto la lente dei fattori di rischio fisici e di transizione, in considerazione del fatto che questi ultimi potrebbero influenzare positivamente o negativamente i tipi di rischio già incorporati nel nostro Framework di gestione del rischio.

I Sei Settori Sensibili Individuati

Rischi di transizione

I rischi di transizione si riferiscono ai rischi derivanti dalla transizione a un’economia a basse emissioni di carbonio, e che potrebbero implicare vasti cambiamenti a livello politico, giuridico, tecnologico e di mercato, per rispondere ai requisiti di mitigazione e adattamento relativi ai cambiamenti climatici. A seconda della natura, del ritmo e dell’obiettivo di tali cambiamenti, possono comportare diversi livelli di rischio finanziario e reputazionale per le organizzazioni.

  • Rischi normativi e giuridici: rischi derivanti da azioni politiche in continua evoluzione, che tentano di finalizzati a mitigare le azioni che contribuiscono agli effetti negativi dei cambiamenti climatici o che cercano di promuovere l’adattamento a questi ultimi, e da contenziosi o rischi legali
  • Rischio tecnologico: derivante da miglioramenti tecnologici o da innovazioni che supportano la transizione verso un sistema economico a basse emissioni di carbonio ed efficiente dal punto di vista energetico, e che può avere un impatto significativo sulle organizzazioni nella misura in cui le nuove tecnologie sostituiscono i vecchi sistemi e rinnovano alcune parti del sistema economico esistente
  • Rischio di mercato: relativo ai potenziali cambiamenti nella domanda e nell’offerta di materie prime, prodotti e determinati servizi
  • Rischi reputazionali: derivanti dal cambiamento nella percezione del cliente o della comunità verso il contributo o potenziale danno dell’organizzazione nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio
Metodologia Di Punteggio Della Matrice

Rischi fisici

I rischi fisici si riferiscono ai rischi legati all’impatto fisico dei cambiamenti climatici. Questi tipi di rischio possono essere causati da eventi (acuti) o da cambiamenti sul lungo periodo (cronici) nei modelli climatici e, in quanto tali, i loro effetti possono essere avvertiti sia a breve che a medio/lungo termine. 

  • I rischi fisici acuti sono determinati da eventi tra cui l’aumento della gravità degli eventi meteorologici estremi (ad es. siccità, inondazioni, ecc.)
  • I rischi cronici si riferiscono a cambiamenti più a lungo termine nei modelli climatici (ad es. temperature più elevate costanti)

16%

del portafoglio corporate

Esposizione alle aziende che emettono elevate quantità di gas serra

Esposizione ai settori NACE a più alta intensità di gas serra (>1000tCO2e/m€). Le esposizioni sono ampiamente diversificate a livello settoriale, con una concentrazione relativamente maggiore nella fornitura di elettricità e gas e produzione di metalli di base. La nostra strategia ESG prevede di valutare e supportare la transizione climatica delle controparti con piani affidabili.

 

Codice NACE

Descrizione NACE

% su Società Non Finanziarie FY231

% su Società Non Finanziarie FY22

A01

Agricoltura e allevamento

1,53%

1,50%

B05-B09

Estrazione

0,67%

1,20%

C19

Petrolio

0,61%

0,70%

C20

Prodotti chimici

1,71%

1,90%

C23

Minerali non metalliferi

1,19%

1,20%

C24-C25

Metalli

4,12%

4,50%

D35

Elettricità e gas

5,51%

5,50%

H50

Trasporto marittimo e per vie d’acqua

0,68%

0,80%

Totale

 

16,01%

17,00%

 

1. Esposizione del Gruppo (GCA) pari a 224 miliardi di euro al 31 dicembre 2023. Esposizione pari a 241 miliardi di euro al 31 dicembre 2022. 

Scenario Analysis

Rischio operativo

Rischio che il Gruppo possa andare incontro a temporanee interruzioni o disservizi nell’operatività, indisponibilità di strutture essenziali (es. data center, centri operativi, sede centrale) oppure all’interruzione dell’erogazione di servizi da parte di alcuni fornitori esterni a causa di condizioni climatiche estreme e avverse.

Per tutte le sue società, il Gruppo effettua una valutazione annuale volta a individuare i luoghi critici in cui un’indisponibilità potrebbe nuocere alla continuità aziendale (ad es., data center, sedi centrali, centri operativi). Nel 2023 sono stati selezionati 103 edifici. Ciascun luogo è classificato in base ai rischi attuali derivanti da condizioni climatiche avverse estreme (come inondazioni e incendi) che potrebbero interessarlo.

Per quanto riguarda i dieci edifici potenzialmente esposti a rischio alto o medio‑alto, nel 2023 è stato valutato il relativo piano di continuità operativa per verificare l’efficacia della protezione in caso di condizioni climatiche avverse.

Gestione del rischio digitale

Nel 2023, abbiamo continuato a sviluppare una serie di iniziative per rafforzare la sicurezza digitale (ICT e Cyber) del Gruppo. Tra queste figurano:

Come Abbiamo Gestito Il Rischio Digitale Nel 2023

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